Paola Mastrocola

Paola Mastrocola, vincitrice Premio Letterario "Caffè Corretto - Città di Cave" 2014

Mi è capitato di vincere  quest'anno il Premio Caffè Corretto. Non ne sapevo niente, non sapevo nemmeno dove fosse Cave. Sono arrivata un pomeriggio, sereno e ventoso, e ho preso un caffè in un bellissimo giardino all'ombra di un grosso carpine. Lì ho conosciuto le ideatrici del premio, e ho capito l'entusiasmo di chi, semplicemente, ama i libri.La premiazione era in un bellissimo cortile, con molta gente, musica e altri premiati. Dirò solo questo, che in tanti anni, e qualche premio vinto, mi è capitato di rado di vedere tanto calore e, allo stesso tempo, tanta semplicità e professionalità intorno a una cerimonia di premiazione: non c'era nulla di puramente formale, nulla di precostituito, tutto sembrava fluire spontaneo e vero. Ecco, è stata la verità delle persone, a colpirmi particolarmente.

Lunga vita al Caffè Corretto, e un grazie personale a chi lavora così bene per i libri!

Paolo Di Paolo

 La più grande sorpresa nella mia partecipazione all'evento organizzato nel Teatro di Cave      dall'Associazione Caffè Corretto è stata davanti alla bellissima scenografia ispirata al mio romanzo  Mandami tanta vita. Mongolfiere, lettere, giornali, due valigie. Il palcoscenico ha preso vita con  la musica, la danza, la lettura. Non è stata una semplice presentazione, ma molto di più: un  evento sorprendente per la passione, la generosità, l'inventiva di tanti lettori più che forti, direi  "fortissimi". Appassionati al punto da sapere che un romanzo, per raggiungere il proprio scopo,  deve staccarsi dalla carta e diventare altro. Qualcosa che appartiene ai lettori. Un'atmosfera,  una partitura, uno spazio da condividere. Una domenica pomeriggio, a Cave. 

Giosuè Calaciura

Amici di Cave, è stato un pomeriggio intenso e intelligente. Per le domande, per la freschezza, la gentilezza, la disponibilità. Per uno scrittore è importante avere questi colloqui aperti e informali, questo faccia a faccia con i lettori. Serve per avere contezza dello "stato delle cose", per avere conferma di una necessaria sintonia con quello che le persone pensano, per seguire l'ago della bussola del'immaginario collettivo. Ancora grazie. E spero che mi inviterete ancora. Alla prossima, al prossimo romanzo. Con stima